
DOMENICA 14 GIUGNO ORE 21,00
c/o il TEATRO FILODRAMMATICI a TREVIGLIO -BG-
SAGGIO 2° ANNO LABORATORIO TEATRALE A.P.U.T.E. - TAE
TEATRO
"STUDIO PER I GIGANTI DELLA MONTAGNA" di L. Pirandello
messa in scena MAX VITALI
con
TIZIANA BALLIANA
MATTIA BERTA
ELENA PASCIUTI
ROSALIA QUARTANA
ELISABETTA VERDERIO
CRISTINA TALLIA
MONICA ZATTI
e con la collaborazione di
JUDITH BARTUSH
MANUEL GARATTINI
BERNARDO SCARSI
ingresso con sottoscrizione tessera tae 5 euro (l'incasso verra' devoluto all'associazione artisti aquilani onlus per la ricostriuzione della casa del teatro di l'Aquila)
www.artistiaquilani.com
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I GIGANTI DELLA MONTAGNA,
è un'opera incompiuta dello scrittore Luigi Pirandello.
Da allora, e fino alla sua morte, nel 1936, Pirandello non
riuscì a scrivere il terzo e ultimo atto. Sappiamo solo
che l'ultimo pensiero, durante l'ultima notte della sua
vita, fu per quel "terzo atto", più volte immaginato,
sognato, raccontato come una fiaba in punto di morte al
figlio.
I giganti della montagna è - per definizione dello
stesso Pirandello - un Mito; ma il suo racconto è
interrotto. Una compagnia di attori girovaghi, ridotti ormai
alla fame, ai margini del mondo civile, si imbatte in un
gruppo di strani esseri, bizzarri e senza storia - detti gli
Scalognati - che vivono in una villa abbandonata, guidati
dal mago Cotrone e stanno faticosamente tentando di
sopravvivere autonomamente al di fuori della società,
ridotti per disperata necessità a reinventare ogni
gesto e a dargli un nome.
Trasformano la povertà in ricchezza, la mancanza di
cibo in placida sazietà, l'assenza di beni materiali in
ascetica spiritualità, la desolata e brulla campagna in
una fabbrica di sogni.
Ma troppo lontani sono i clamori delle città, dei
teatri, troppo lontano è la comodità della vita
civile perché gli attori della Compagnia della Contessa
possano decidere di fermarsi in quel luogo sperduto fra le
montagne... e troppo alta, celeste, angelica è la
poesia concepita da Cotrone e dai suoi amici: una poesia che
serve alla vita; serve a comprenderla, ad amarla, a
fecondarla, la vita...
Gli attori andranno via, richiamati dalla sirena di
quell'ultima recita di fronte ai Giganti della montagna; una
recita che nessuno vedrà, di cui si sentirà
raccontare per secoli ancora nella vallat
a, che resterà appunto un Mito.
Là, nella villa, gli Scalognati rimarranno soli, in
attesa che qualcuno scriva il finale della loro storia.
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